Colpa delle impressioni, degli incroci di sguardi in cui mi sono persa e dimenticata, in quella fermata d’autobus, il numero 7, senza posto a sedere, di una rincorsa sudata e di emozioni interrotte. Del coraggio e delle fughe dall’amore. Dei baci respinti e di quelli rubati, quelli presi in prestito e mai ritornati. Dei demoni e dei peccatori, amabile compagnia, perduti in un senso incompiuto, ubriachi di amore e di vita.
In quei parenti troppo stretti, come un monolocale senza finestre, alla ricerca di un tubo di scappamento da cui prendere fiato.
Nelle note stonate di false morali, tra occhi lucidi e risate, rubare gocce di dignità e cioccolato.
Alzare la testa, drizzare la schiena, sorridere ancora.
Rimango voluta_mente una donna in_opportuna.
Petite
In quei parenti troppo stretti, come un monolocale senza finestre, alla ricerca di un tubo di scappamento da cui prendere fiato.
Nelle note stonate di false morali, tra occhi lucidi e risate, rubare gocce di dignità e cioccolato.
Alzare la testa, drizzare la schiena, sorridere ancora.
Rimango voluta_mente una donna in_opportuna.
Petite
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