domenica 29 maggio 2011

Tributo a Paris...

La nuit, un gardien se réveille en sursaut, il a entendu du bruit.


Mais il murmure en souriant : «Ce n'est rien, le fou rire de la Joconde, ça la prend de temps en temps.»


Et se rendort tout content.


(Jacques Prévert)

lunedì 24 gennaio 2011

Io che sorrido sempre.

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Sorrido alla libertà,
sorrido alla natura, al suo profumo, ai suoi meravigliosi colori,
sorrido alla gioventù che incalzante si consuma,
sorrido ad una città spenta, che non reagisce.




Sorrido a chi finge di non conoscermi e volge lo sguardo,
sorrido a mia madre, giudice inquisitore,
a mio padre, Ponzio Pilato della cospirazione,
a mia sorella che di me ride sempre, chissà poi perché...


Sorrido a mio Figlio, bagliore di speranza,
energia perpetua che mi accompagna,
domani da coltivare, spontaneità da uguagliare,
verità da difendere.


Sorrido al mio Amore,
che ostinato mi guida in questo viaggio, verso la meta;
a Lui, che mi pone al centro del suo mondo,
incorruttibile alle insinuazioni, audace e degno guerriero
di questo posto che di diritto gli appartiene.
Che mi ama incondizionatamente, senza ma, senza se...


Sorrido agli amici,
presenze discrete ma attente,
solerti al bisogno, propensi all'appoggiarmi, sempre.
Esperti collaboratori, grandi sostenitori.
Amici per sempre.


Sorrido perchè sono fiera di quello che sono,
sorrido al mio fottuto orgoglio, che non mi cambia,
sorrido alla mia dignità smisurata,
che non mi permette cadute di stile, mai.
Sorrido, consapevole di attirare invidia e gelosia,
sorrido ai meschini, agli ignoranti,
ai subdoli.


Sorrido a te che stai leggendo,
e sai perché?
Perchè ho una gran voglia di sorridere.
Sorrido al passato, al presente, sorrido al futuro.
Sorrido, perchè sono fatta così.
Sorrido, perchè nonostante le botte prese,
continuo ad amare la vita.


Io, che sorrido sempre.

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Ho un sogno.

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Un sogno che mi tiene in vita.
Come un polmone artificiale, ossigena le mie giornate.

Il mio sogno è solo mio.
Fa strani giri, tra le montagne e il mare.
Ma torna sempre indietro e ridiviene chimera.
Come un sole fa capolino tra le nubi bianche e, riscalda l'anima inquieta.
L'accende. La trafigge di splendore.

Il mio sogno è un vestito nuovo ancora da indossare.
Di fattura perfetta, di stile impeccabile, una seta che scivola addosso.
Appeso alla sua gruccia, mi osserva, impaziente di essere adoperato
per l'occasione speciale.

Il mio sogno è solo mio.
Inganna l'inquietudine e accarezza l'indugio,
arresta la menzogna e osteggia la perfidia.
Difende l'essenza.
Protegge la purezza.

Il mio sogno è consistenza, verità tangibile. E' realtà.
Il mio sogno è premonitore di ciò che deve compiersi.

Il mio sogno è solo Nostro.

E, come funamboli sul filo, nella speranza di non cadere,
continuiamo l'arduo e impudente viaggio lungo la fune di un amore, che concede guizzi di stupore,
e, al tempo stesso, lampi di paura.
C'è una sola strategia, mantenere l'equilibrio, e seguire il cuore che ci intima di continuare.

La meta è sempre là.
αиумσя©

venerdì 21 gennaio 2011

Io, una Donna scomoda.

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Amo la Verità, nuda e cruda.
Non tollero nè il giudizio, neppure il pregiudizio.
Ho la sana abitudine di sbattere in faccia il mio dissenso.
Rido, quando mi va.
Piango, quando ne ho voglia, nella mia solitudine.
Non mendico Amore, nè buoni sentimenti. Li conquisto.

Non amo Louis Vuitton.
Compro ciò che mi piace. E, lo faccio diventare un pezzo mio.
Ci sono giorni in cui mi trascino in tutoni comodi.
E' il mio modo di abbracciarmi.

Ho un vocabolario da carrettiere quando mi infervoro,
ma, non per questo, perdo la mia femminilità.
Mi piace fare l'Amore. Ne ho bisogno.
Sono stata una Donna infedele, quando non amavo.
Oggi, che amo in maniera esclusiva, sono fedele e totalitaria.
Mi reputo una donna fortunata.
Ho avuto Uomini che mi hanno Amata e celebrata.
Anche troppo.
Non sono mai stata lasciata.
Eppure, ho sofferto, anche io, per amore.

Ho chiuso molte porte,
che non riaprirei MAI.
Non mi sono mai voltata indietro.
Non ho rimpianti, nè rimorsi.
Non ho segreti da nascondere.

Ho grandi Amici, sempre presenti.
Non mi sono mai sentita sola,
eppure, amo la solitudine.
Sono un essere anti-sociale,
figlia illegittima di una società che non mi appartiene,
dove l'ipocrisia la fa da padrone.
Odio le feste comandate e i raduni forzati.

Mio Figlio è al primo posto nella classifica delle mie priorità.
Sono una Madre anche troppo presente.
Soffro quando sta male.
Godo nel vederlo felice.

Per alcuni sono una donna fredda, cinica, asettica.
Sicuramente più egoista di qualche tempo fa
(a forza di dare, s'impara anche a prendere).
Io, mi reputo solo un buon guardiano di me stessa.
Conosco la fatica e, conosco il coraggio.
Conosco la paura e il dolore.
Conosco l'Amore e so che ti frega,
ma non posso farne senza.

Non accetto intromissioni da parte di NESSUNO,
nè consigli da chi, dalla vita, non abbia vissuto, almeno,
una minima parte delle mie "esperienze".
Ho sempre combattuto, anche per le piccole cose.
Il mio quotidiano è una continua lotta alla sopravvivenza,
eppure, non mi manca niente.

Per gli Amici sono una folle figlia dei fiori,
in realtà, sono una Donna e basta.

(αиумσя ©)

mercoledì 19 gennaio 2011

Il significato di Dignità, Sincerità e Sensibilità.

Quando si vive in termini di sopravvivenza, viene attribuito significato al comportamento e agli oggetti che favoriscono la sopravvivenza, come essere buono, essere forte, avere potere ecc. Dato che la natura stessa della mente umana è alla ricerca di significato, gli individui che sono orientati verso la gioia trovano il significato in atteggiamenti e comportamenti che promuovono la gioia. Quindi, io attribuisco significato ad atteggiamenti come dignità, sincerità e sensibilità. Tendo ad agire in modo da potermi sentire orgoglioso di me stesso e tendo a evitare ogni azione che possa farmi provare vergogna o sensi di colpa. La dignità deriva dal sentimento di poter andare a testa alta e guardare gli altri negli occhi. La sincerità è una virtù, ma è anche un'espressione di rispetto per la propria integrità. Quando si dice una bugia, la personalità è scissa. Il corpo conosce la verità che le nostre parole negano. Questa scissione è una condizione molto penosa e si giustifica solo quando dire la verità produrrebbe una seria minaccia alla vita o all'integrità dell'individuo. Molte persone mentono senza sentire alcuna sofferenza, ma ciò denota che non sono in contatto con il loro corpo e sono insensibili ai propri sentimenti.

La sensibilità è la qualità di una persona pienamente viva. Quando ci rendiamo indifferenti, perdiamo la nostra sensibilità. Perciò i bambini sono gli individui più sensibili che conosciamo. Dobbiamo essere sensibili agli altri, ma anche a noi stessi. Se non siamo sensibili verso noi stessi, non possiamo esserlo neanche verso gli altri. Il problema è che una persona insensibile non ha consapevolezza della propria mancanza di sensibilità. Non parlo di uno stato di attenzione, che è solo un aumento di tensione. La sensibilità è la capacità di cogliere le sottili sfumature espressive associate alla vita umana e non umana. Tale sensibilità dipende dalla pacificazione interiore che deriva dalla mancanza di lotta e di sforzo. Questi sono i valori che danno un vero significato alla vita, perché sono le qualità che promuovono la gioia.

(Tratto da: Arrendersi al Corpo Alexander Lowen cap. Passione, sesso e gioia. , 1994 Astrolabio)


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La parola a Me:

Nella mia poca esperienza di Donna e di Madre, ho conosciuto altrettante Donne e Madri, alcune con una forte identità, integrità morale e una dignità preminente, dotate di un orgoglio viscerale e, altre, prive di personalità (all'apparenza, certo, donne vincenti, forti, anche carismatiche, se vogliamo), ma con una dignità marginale, accessoria. Prive di orgoglio. Senza amor proprio.

Per la prima categoria di Donne, c'è poco da dire, donne che combattono ogni avversità senza un lamento, un grido di dolore, se non nella loro velata intimità, Donne che non si perdono d'animo se son rimaste sole, Donne che non si "appiccicano" ad un uomo come sanguisuga, mantenendo intatta la loro individualità, senza avvizzire, dopo che sono state estromesse dalla loro vita. Donne che vanno avanti, che non si guardano mai indietro e riaprono varchi di speranza, credendo ancora, nonostante tutto. Madri uniche nella loro totalità. Madri e Donne esemplari. Perfette nella loro eterna imperfezione. Giudicate continuamente, dal perbenismo e dall'ipocrisia, perché la loro risposta al dolore è un sorriso perpetuo, non conoscono il significato della parola "compiangersi". E, camminano, fiere pantere nel mondo, a testa alta.

La seconda categoria di donne... Beh... Per me, un enorme punto interrogativo sospeso nel vuoto.
Ultimamente ne ho conosciute, con mio grande rincrescimento.
Un buco nero. 
Ho scoperto che "esistono", ben celate con la loro esteriorità costruita a puntino, sicure, decise, ostinate. Finte pudiche virtuose, false incorrotte, amorali. Pur di ottenere ciò che ritengono di loro proprietà, ordiscono, complottano e cospirano nell'ombra sudicia della loro parvenza. Complici di trame all'insegna di soap-opera, si ridicolizzano lagnandosi con tutti del loro dolore di donna sedotta e abbandonata, facendosi compatire. Godono.
Si reputano donne "sventurate", povere infelici mal riuscite, una vita avversa e infausta si è abbattuta su di loro, negandogli il "diritto" alla agognata serenità.
Si arrogano, persino, il diritto di "tenersi" un uomo vicino, pur avendo coscienza di non essere più amate, "tollerando" anche l'eventualità di "accettare" che lui frequenti, simultaneamente, "quell'altra".
Si sentono vessate, povere ancelle sconsolate, da questa Donna, che, forse, più di loro, ha saputo, con la sostanza e non con la sembianza, entrare nel cuore di quell'uomo, semplicemente, senza abbagli, nè artifici.
Eppure, si parla addirittura di PLAGIO. (Quando si rimane a corto di argomenti...Eh...!)

Ebbene, queste donne, e/o queste madri, queste ex tormentate, queste martiri, non conoscono il senso della Dignità, della Decenza, della Rispettabilità, della Fierezza, della Stima, della Moralità.
Pupille dei disadattati, vivono in simbiosi con la maldicenza e la calunnia. Il loro sorriso è beffardo e velenoso, sono serpi che si insediano, viscide, subdole. Sono lagne che camminano, senza orgoglio, frustrate e, insaziabili di pietà e commiserazione. Statiche, vivono nel loro passato, incuranti del presente, proiettano le loro depressioni nel futuro. Non vivono. Vegetano.

"A tutte quelle Donne che si sono sentite parte in causa: non avete sbagliato per niente, questo messaggio era proprio per voi!"

P.S. Con la consapevolezza che, ognuno di Noi, sappia riconoscersi nella giusta "categoria"...Ma... ne dubito alquanto!



Anymor alias Romina Tondo